ANZIANI

Molte persone che soffrono di demenza si trovano in una situazione nella quale hanno bisogno di sostegno, di vicinanza ed empatia, per poter esprimere sentimenti interiori e sentirsi compresi. Il contesto sonoro può offrire un’opportunità relazionale non verbale attraverso cui creare dei contatti per persone che non riescono a parlare. In taluni casi si utilizzano canzoni e brani musicali individuati dall’anamnesi sonoro-musicale (suonati/cantati dal musicoterapista o registrati), in altri l’uso condiviso di strumenti sonoro-musicali che favoriscono l’attivazione psico-fisica e un vero e proprio dialogo sonoro, in altri ancora l’improvvisazione sonoro-musicale del musicoterapista che suona e/o canta per la persona.
Il primo obiettivo è quello di far sentire la persona al sicuro, utilizzando quindi una modalità accogliente e una situazione relazionale riconoscibile con funzione di maternage: se la persona riesce a percepire la relazione empatica (o a sentire questa vicinanza) può fidarsi e iniziare ad ascoltare e comunicare. Molto spesso l’uso di canzoni che la persona affetta da demenza ricorda producono un effetto su di lei, il suono vocale (primo strumento musicale) o strumentale ha una funzione di contatto, espressione e comunicazione tra la persona e il musicoterapista, in un flusso di espressione delle emozioni per far sentire la persona accolta e contenuta.

La musica può essere utilizzata con persone anziane come mezzo e come stimolo per il mantenimento cognitivo e il benessere psicofisico, emotivo, sociale, fisico, intellettuale. L’abilità di essere coinvolta in alcune attività musicali può sollecitare nella persona una risposta, un comportamento, una consapevolezza e la capacità di intraprendere un dialogo all’interno di una relazione terapeutica.
La stimolazione sonora, soprattutto se rilevante per la memoria emozionale, può avere un ruolo nel tentativo di stabilire un contatto, agendo a livello affettivo, cognitivo e relazionale.
Le tecniche utilizzate sono di due tipologie:

attive – attraverso la vocalità e il canto la persona può avere un effetto benefico per l’influenza fisiologica sul corpo, sulla respirazione e sulle emozioni, e cantare insieme può sviluppare fiducia e possibilità di aprirsi alla relazione; quando si canta vengono soddisfatti molti bisogni psico– sociali: sentirsi al sicuro, esprimere, sentirsi parte di un gruppo; utilizzo condiviso di strumenti sonoro-musicali o movimento guidato con la musica: la persona viene stimolata al movimento del corpo (battere le mani, muovere i piedi, etc.) in piena libertà, naturalezza e piacere, favorendo il recupero del senso ritmico che riduce le rigidità muscolari;
recettive – ascolto musicale: incoraggiare la persona a ricordare canti o brani che desidera ascoltare favorisce l’affiorare di ricordi ed emozioni legate ad esse, facilitandone una rielaborazione.